Di collettivo indipendente “Indaco Teatrogiovani”
Prodotto da Stefano Francioni Produzioni in collaborazione con Indaco Teatrogiovani

Ambientato fra le fredde baracche che accoglievano gli emigranti italiani, nell’altrettanto freddo Belgio, negli anni Cinquanta, “Chi ha paura dell’uomo nero?” è un intervento di teatro civile basato sull’elaborazione di una serie di racconti di autentici ex minatori ed ex-emigranti, ormai stabilmente residenti a Charleroi, Marcinelle e Liegi, conosciuti in un precedente progetto teatrale e coreutico che ha portato all’incontro fra una realtà di teatro-danza giovanile che si trova in Belgio e gli operatori che oggi fanno parte della compagnia Indaco Teatrogiovani.
Dunque una narrazione orale, che diventa performance e drammaturgia, grazie all’impegno di una squadra di attori giovanissimi, ma molto determinati. La cifra stilistica principale di “Chi ha paura dell’uomo nero?” è dunque la centralità del “vero”: il vero storico e antropologico, che si fonde con il “vero” della narrazione orale, da cui prende le mosse uno spettacolo che è una continua ricerca del “vero” sulla scena.
La storia narrata è dura e toccante, con forti risvolti neorealistici, che qualcuno ha definito “verghiana”, ma i suoi protagonisti non rappresentano il clichè del minatore o dell’emigrante italiano del Secondo Dopoguerra. Essi sono persone. Il nucleo centrale della storia di “Chi ha paura dell’uomo nero?” si snoda attorno alla
necessità di rivelare questa semplice, ma non trascurabile, incontrovertibile verità: i minatori di Marcinelle, prima che minatori, erano persone. Ragazzi come tanti altri… con le loro storie, le loro vite, i loro sentimenti, le loro speranze, le loro paure. E il loro destino.